CASTROVILLARI -Nella sala Carlomagno dell’IPSEOA “K. Wojtyla” di Castrovillari, organizzato dal professore Lino Bellusci si è svolto, fortemente voluto dalla dirigente Franca Damico, un incontro dedicato alla conoscenza, storia e utilizzo in cucina del “Grana Padano”, prodotto in Piemonte, Lombardia, Veneto e nella provincia di Piacenza. Gli studenti delle classi V A, V B e V E, indirizzo enogastronomico hanno potuto conoscere dalla voce del dottor Paolo Parise, della “Grana Padano”, le caratteristiche di uno dei prodotti tipici del settore gastronomico italiano,che impiega ben 40.000 lavoratori, producendo quasi 5.000.000 milioni di forme all’anno, in 127 caseifici produttori. Un alimento DOP a pasta dura e cotta, nato nel 1134 nell’Abbazia Cistercense di Chiaravalle, pochi chilometri a sud di Milano, prodotto in apposite caldaie all’interno dei monasteri che possono essere considerati i primi caseifici. I monaci lo chiamarono caseus vetus, formaggio vecchio, ma il popolo lo chiamò grana, per la pasta granulosa e compatta. Ancora oggi viene prodotto nello stesso modo, tramite l’abilità dei maestro casari, utilizzando soltanto latte crudo, messo a riposo in vasche per separare la parte grassa. Alla fine dell’incontro, è seguita la degustazione di forme di parmigiano invecchiate di 12, 24 e 34 mesi, seguite dall’omaggio fatto a tutti i presenti del volume “Motus Animi” a cura del Consorzio Tutela Grana Padano.