Agricoltura come modello interpretativo di sviluppo

workshop terranova 2

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TERRANOVA DA SIBARI – «Individuare le strade corrette per trovare la chiave di volta al fine di valorizzare e offrire strategie in termini di sviluppo» che sappiano guardare «alla rete» come elemento «essenziale» per programmare lo sviluppo sui territori. Il patto di rete messo in piedi a Terranova Da Sibari dall’amministrazione comunale guidata dal Sindaco, Luigi Lirangi, è un esempio concreto di come istituzioni, associazioni di categoria, produttori, commercianti, tecnici possono stare insieme allo stesso tavolo per «ripensare modelli organizzativi» e strategie utili a tutto il comparto. Nel quarto appuntamento itinerante dei workshop sull’agroalimentare promossi dalla società cosentina, ProjectLife, guidata da Francesco Volpentesta, e finanziati dalla Regione Calabria – Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentariattraverso la Misura 1 – Trasferimento di conoscenze e azioni di informazionedelProgramma di Sviluppo Rurale 2014/2020 è stata proprio l’amministrazione comunale di Terranova da Sibari a sottolineare – attraverso l’assessore all’agricoltura Massimiliamo Smiriglia – l’importanza della «regolamentazione europea per il rilancio e la competitività del settore». Certo la politica agricola «non è sempre una storia felice – ha sottolineato l’amministratore di Terranova da Sibari – ha le sue criticità che si traducono in lentezze amministrative o un una più scarsa delle protezione delle produzioni specialistiche mediterranee» ma tuttavia «grazie alla Pac la nostra agricoltura si è trasformata raggiungendo obiettivi nell’autosufficienza alimentare, nella qualità dei prodotti, nel reddito agricolo, nelle tecniche produttive, nella sostenibilità ambientale e nello sviluppo delle zone rurali». Per questo oggi più che mai alla vigilia della nuova programmazione bisogna far sentire la «nostra voce per una parità di trattamento dei territori, per le regole burocratiche più semplificate e per quanto ci riguarda a livello regionale per una più efficiente pianificazione dell’utilizzo dei fondi europei». L’agricoltura – ha ribadito Maurizio Nicolai nel corso della sessione formativa – può e deve «essere un modello interpretativo di sviluppo» che sappia vincere le sfide della competitività con la diversificazione dei prodotti, politiche di marketing innovative, fissano la base line degli obiettivi che è «la nuova sfida della programmazione». Valorizzare il contesto territoriale è «la via per rendere competitivo il Paese» ha ribadito Ferdinando Verardi anche attraverso la «formazione e la ricerca come componenti strategici» di una visione complessiva. La cooperazione – poi – può essere la strada «per tentare di avvicinare i giovani ad un modello che li fa stare insieme» creando quella alleanza utile ad un piano di sviluppo. Un ritorno dei giovani all’agricoltura che «va sostenuto con il supporto dei tecnici» ha ribadito Raffaella Abate, presidente del collegio degli agrotecnici di Cosenza e che ha bisogno anche del sostegno della filiera associativa di categoria, ha concluso Daniela Signoretti, referente zonale dell’Uci, per sollecitare la politica al fine di renderla capace di «trovare gli strumenti» che rispondano «ai bisogni di oggi espressi dal mondo agricolo».