Aggredì la convivente. Scarcerato dopo la direttissima, accolta la tesi della difesa

AGGRESSIONE

AGGRESSIONE

 

CASTROVILLARI – Era accusato di maltrattamento e lesioni aggravate nei confronti delle convivente. Peppino Donadio, 62 anni, era stato arrestato sabato scorso al culmine di una lite con la sua compagna che aveva prima minacciato con un coltello e poi colpito con un pugno tanto da procurarle una ferita al labbro inferiore ed una contusione alla mandibola guaribile in dieci giorni. Nel processo per direttissima celebrato stamane in Tribunale a Castrovillari dinnanzi al giudice Guglielmo Labonia l’uomo – difeso dagli avvocati Roberto e Lorenzo Laghi – si è visto ricnoscere la tesi difensiva che ha permesso di far rigettare la richiesta avanzata dal Pubblico Ministero titolare del fascicolo, Angela Continisio, che chiedeva l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere anche, con riferimento ai precedenti dell’arrestato. Per i suoi difensori la richiesta era illegittima evidenziando che «il reato di maltrattamento in famiglia è il classico reato a condotta plurima, non suscettibile di essere provato con un unico episodio peraltro nemmeno percepito direttamente dai Carabinieri» scrivono i difensori del pregiudicato. In più la difesa ha ha messo in discussione l’esistenza di un reale rapporto di convivenza tra l’arrestato e la persona asseritamente maltrattata, sicchè ha ritenuto la mancanza dei presupposti e degli elementi necessari per l’emissione della dura misura della detenzione in carcere. L’uomo è così ritornato in libertà.