Cipolla bianca di Castrovillari, dai giovani la voglia di valorizzare la regina del territorio

cipolla bianca castrovillari

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CASTROVILLARI – Un appello a tutti gli imprenditori agricoli locali perchè la Cipolla Bianca di Castrovillari, ecotipo riconosciuto tra le eccellenze del territorio, torni ad essere la «regina» del mercato e possa «affermarsi a livello regionale e nazionale». Pierluigi Perfetto è tra quella schiera di giovani che da tempo ha conosciuto ed apprezzato questo importante prodotto dell’agricoltura locale che fino alla seconda metà del secolo scorso era uno dei biglietti da visita della città. Una produzione estesa e rilevante che soddisfava le richieste di Castrovillari, della Piana di Sibari e della vicina Basilicata. Un prodotto semplice da coltivare che però negli anni ha subito una brusca frenata ed oggi è ritornato in auge grazie alla passione di diversi hobbisti che accanto agli agricoltori tradizionali hanno iniziato ad apprezzarne caratteristiche organolettiche e gusto in tavola. Oggi solo qualche ettaro di terra resiste però alla coltivazione della cipolla castrovillarese mentre ccresce la richiesta da parte di hobbisti che però, molto spesso, sono impossibilitati a causa della mancanza del materiale di propagazione (sementi e piantine). Pierluigi Perfetto è tra la nuova leva di generazioni che spera e pensa che valorizzando questo prodotto – magari con il riconoscimento di uno dei marchi di tutela – si possa trasformare in un indotto economico importante. Basti pensare che «con i prezzi di vendita attuali – spiega Perfetto – le spese di produzione rappresenterebbero solo il 30% del totale avendo circa il 70% di guadagno lordo». Il ciclo colturale della “Cipolla Bianca di Castrovillari” parte dalla produzione del seme e dalla preparazione del semenzaio (ù pruvinu) entro la prima settimana di agosto in modo tale che le piantine da trapiantare siano pronte tra fine ottobre e novembre; tuttavia è possibile effettuare il trapianto anche in periodi successivi anche se questa soluzione viene spesso sconsigliata. La raccolta inizia a partire dal mese di marzo per i bulbi destinati al consumo fresco, ma nella maggior parte dei casi si aspetta fino alla prima metà di luglio quando le foglie sono completamente ingiallite; risulta più complessa invece la conservazione per lunghi periodi.