Pronti ad occupare la sede Asp. S’infiamma la protesta degli addetti alle pulizie

pulizie asp

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CASTROVILLARI – Sono pronti a richiedere la «revoca delle concessioni» alle aziende aggiudicatrici degli appalti per le pulizie dell’Asp di Cosenza se «non verrà ripristinato con immediatezza un normale contesto di legalità contrattuale e di serenità sociale». Lo affermano a muso duro le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil attraverso le segreterie provinciali e territoriali di Cosenza a seguito dei continui «ed immotivati ritardi nei pagamenti dei lavoratori nelle sedi centrali e periferiche» a causa di «alcuni subappalti ed appalti minori nei servizi di pulizie e portierato». Ma allo stesso tempo si preparano alla mobilitazione annunciando che «nei giorni prossimi occuperanno pacificamente ma ad oltranza la sede dell’Asp di Cosenza per chiedere il ripristino dell’accordo prefettizio» siglato in data 16 dicembre con Ati Cns-Cfs detentrice dell’appalto presso l’Asp per il servizio di pulizie. In quella sede si era convenuto, alla presenza del Prefetto Gianfranco Tomao, che il taglio del 5% ai servizi approvato a luglio nella Conferenza Stato – Regioni, venisse ripartito con una maggior parte (4%) a carico dell’azienda e per il residuo 1% a carico di tutte le centinaia di lavoratori interessati, «evitando contraccolpi a famiglie talvolta monoreddito che su questo lavoro basano il sostentamento quotidiano, contemperando inoltre l’esigenza di garantire l’ottimale svolgimento di pulizia nei plessi ospedalieri e nei palazzi dell’ASP di Cosenza». Pochi giorni fa invece è arrivata «come un fulmine a ciel sereno» – commentano i rappresentanti sindacali – la comunicazione aziendale che «disconosce la firma del proprio rappresentate al tavolo istituzionale ed annuncia che tutto il taglio deve essere necessariamente addossato alla forza lavoro». I Sindacati parlano di «disastro» non solo per le maestranze impegnate nel servizio ma, soprattutto per «la pulizia e la sanificazione di ambienti delicati finanche degli ospedali, laddove insistono sale operatorie, laboratori d’analisi». L’episodio viene anche definito «increscioso» ed «inaccettabile» ed ha già messo in stato di stato di agitazioni i lavoratori ed i sindacati che promettono di rimanere «supini di fronte a tale arroganza». Così hanno chiesto nuovamente intervento del Prefetto per un tavolo a cui prenda parte anche la Regione Calabria «per affrontare la problematica e ripristinare condizioni di normalità, anche nei confronti delle istituzioni preposte».