Problemi finanziari. Altri Comuni a rischio

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CERCHIARA – Non è un momento facile per diversi comuni. Il dissesto è purtroppo uno degli argomenti principali che devono affrontare le amministrazioni. Ne sanno qualcosa Cosenza e Castrovillari. Anche Cerchiara è ormai destinata a dover affrontare questo problema . Il Sindaco Carlomagno ha infatti convocato per mercoledì 24 luglio il consiglio comunale con all’ordine del giorno l’adozione della dichiarazione di dissesto. A tal riguardo il gruppo ocnisliare
Primavera per Cerchiara (Luca Franzese, Carmela Adduci e Bonifacio Lauria, attraverso una nota stampa hanno manifestano il proprio sconcerto per una decisione così grave per il futuro della comunità, “consapevoli, in campagna elettorale, di aver comunque messo in guardia l’elettorale sulla gravissima situazione finanziaria del comune provocata da ben dieci anni di amministrazione del sindaco Carlomagno”. Secondo “Primavera per Cerchiara” il Sindaco avrebbe mentito agli elettori ed ora “in pochi giorni si è passati da un bilancio preventivo in pareggio, approvato dalla giunta, al dissesto del comune, dissesto che i cittadini di cerchiara pagheranno per i prossimi anni con le loro tasche e sulla loro pelle”. Mercoledì sarà una pagina triste per la comunità di Cerchiara, speriamo solo che vengano individuate al più presto le responsabilità di questo sfacelo che pone Cerchiara come l’unico paese dell’alto ionio in dissesto, un ennesimo tristissimo primato dell’amministrazione Carlomagno”. Anche a Saracena potrebbe esserci qualche problema. E’ ciò che afferma “Saracena in Comune”dopo l’approvazione in consiglio comunale avvenuta nei giorni scorsi del  “Piano di Riequilibrio Finanziario per rientrare in dieci anni dal disavanzo di circa un milione e quattrocentomila euro accertato con l’ultimo Conto consuntivo”Salvo “diverse determinazioni della Corte dei Conti (come gruppo Saracena in Comune abbiamo mosso dei rilievi contabili), siamo a quello che in gergo tecnico si chiama pre-dissesto” che secondo “Saracena in Comune” porterà  “un vero e proprio salasso che peserà  enormemente sui redditi dei cittadini e sull’economia locale, già segnata da profonde sacche di disagio, calo dei redditi e, soprattutto, da un progressivo abbandono del patrimonio edilizio”.