BARi – «I cittadini devono poter conoscere i legami che intercorrono tra le aziende farmaceutiche, i medici e gli operatori sanitari. È questa la strada della prevenzione che bisogna percorrere per combattere eventuali episodi di corruzione». Così il deputato del Movimento 5Stelle, il calabrese Massimo Misiti, a proposito del cosiddetto “Sunshine act”, la proposta di legge entrata nel vivo della discussione in Commissione Affari Sociali della Camera. Misiti, che è chirurgo ortopedico, già Segretario alla Presidenza del Collegio italiano dei chirurghi, lo ha illustrato, in risposta a specifiche domande, durante l’incontro, proprio su questo tema, che si è svolto a Bari nell’ambito del congresso nazionale della Siot, la Società italiana di ortopedia e traumatologia. All’incontro hanno preso parte il direttore generale di “Assobiomedica” Fernanda Gellona, il magistrato della Corte dei Conti Arturo Iadecola, il professore Francesco Fadez vice presidente della Siot. «Questa norma – ha detto Misiti – è nel programma del Movimento 5Stelle, e la trasparenza è nel contratto di Governo. Esiste una certa diffidenza da parte di alcuni operatori della sanità che temono sia una sorta di punizione. Non è così. In particolare – ha continuato il parlamentare – chiariamo che questa proposta di legge non vuole vietare i legami tra sanitari e industrie farmaceutiche, ma vuole renderli pubblici. E, poi, non aumenta la burocrazia per la categoria medica; non riguarda i pagamenti dei pazienti ai medici; non criminalizza; non favorisce la promiscuità tra attività pubblica e privata; non si rivolge solo ai medici. Il “Sunshine act” – ha concluso Misiti – è una legge che obbliga a considerare trasparenza e salute come beni collettivi che, se coincidono, contribuiscono al rispetto della cultura delle istituzioni, dello Stato, della sanità italiana e delle nostre tasse».