«Non sono abituato a tagliare nastri senza che tutto sia già in funzionante, preferisco fare e non annunciare» ha dichiarato subito il presidente Roberto Occhiuto, giunto stamane nello Spoke di Castrovillari per ufficializzare il taglio del nastro del nuovo blocco operatorio. Costato 6 milioni di euro e già più volte inaugurato nel passato da passerelle politiche, senza mai entrare in funzione, ora è operativo dal primo febbraio, in concomitanza con la disfuzione operativa dell’altra sala operatoria che interessa la ginecologia.
Ma è stato lo stesso Occhiuto a cedere la forbice del taglio del nastro ad Orietta Verbicaro, la caposala del blocco operatorio, in rappresentanza dei tanti operatori che anche nei periodi più difficili per la sanità mandano avanti con quotidiano impegno il lavoro dell’ospedale, tanto sul Pollino quanto nel resto della Calabria.
Le sue forbici in mano e il sorriso con gli occhi emozionati è la vittoria più bella di chi per quindici anni, insieme ai malati, ha atteso che questa promessa diventasse realtà. Dopo il completamento dei lavori per la realizzazione e messa in esercizio delle quattro nuove sale operatorie (una è ibrida attrezzata per i grandi interventi come cardiochirurgia e chirurgia robotica e gli operatori sono dotati di sistemi tecnologici avanzati) previste nel progetto datato 2007, questa mattina, il governatore della Calabria Roberto Occhiuto è venuto a Castrovillari accompagnato dal commissario Asp di Cosenza, Antonello Graziano, l’assessore regionale Gianluca Gallo, i consiglieri regionali Pasqualina Straface e Ferdinando Laghi, i sindaci di Castrovillari, Domenico Lo Polito e di Mormanno, Paolo Pappaterra.
Quello di oggi – ha affermato Occhiuto – è «un grande traguardo raggiunto dopo 15 anni, grazie al lavoro e all’impegno profuso quotidianamente dal commissario straordinario dell’Asp di Cosenza Antonio Graziano e dagli operatori che lavorano nel nosocomio».
«Inauguriamo le sale operatorie e ora funzionano, perché in passato sono state inaugurate anche quando non funzionavano. Ho detto che è un risultato importante, ma ho coscienza del fatto che anche a fronte di piccoli risultati come questo, ci sono tante altre cose che ancora meritano impegno e determinazione per risolvere tanti altri problemi e per restituire ai calabresi un sistema sanitario efficiente», dice Occhiuto. Che aggiunge: «Quello che abbiamo raccolto è un sistema sanitario in macerie, passo dopo passo stiamo cercando di ricostruirlo grazie agli operatori sanitari, ai dirigenti tecnici e sanitari dell’ospedale e dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza che hanno lavorato in questo ospedale, lo hanno tenuto aperto e vivo anche quando era davvero difficile farlo. Siamo impegnati a dare loro la possibilità di lavorare più serenamente».
Certo nessuno nasconde il fatto che ora la vera sfida, per un sistema funzionante e rispondente ai bisogni del territorio, sarà l’implementazione degli organici. Sfida ardua che conosce bene anche Occhiuto in qualità di commissario della sanità calabrese. «La sanità non la può riformare solo il presidente o il commissario – sostiene Occhiuto – Ha bisogno di una squadra che lo faccia insieme a lui». Ed è presumibile che i medici cubani, prima tanti criticati ora richiesti da tutti, possano essere operativi anche sul Pollino per sopperire ai bisogni di personale evocati da tutti. «C’è la possibilità – ha aggiunto Occhiuto – di prendere altri medici e ascolteremo le richieste dei commissari straordinari. Stiamo verificando anche la possibilità di prendere medici dall’Albania», aggiunge.
Anche il commissario Asp Antonello Graziano ha risposto alle domande dei giornalisti rispetto ad alcuni servizi mancanti nello Spoke di Castrovillari e richiesti a gran voce anche dal territorio e dalle associazioni. «Qui porteranno altri servizi, ma lo faremo quando avremo il personale, soprattutto il personale medico che che manca. C’è una nuova impostazione, un nuovo modo di procedere e i servizi partiranno quando saremo in grado di poterli mantenere». dice il commissario dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano.