E’ definitivamente legge il nuovo “Decreto Calabria”, che contiene misure straordinarie per il servizio sanitario calabrese. Dopo l’ok della scorsa settimana al Senato, quest’oggi è arrivato anche il “disco verde” della Camera. Respinti gli emendamenti delle opposizioni, tra cui quelli presentati dai parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle. I voti favorevoli sono stati 160, 54 i contrari (M5S e Avs) e 76 gli astenuti (Pd e Terzo Polo). Il decreto proroga di altri sei mesi il commissariamento della sanità calabrese, ampliando di fatto le prerogative del commissario, che oggi è il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e inoltre prevede l’erogazione alla Calabria di un contributo straordinario di 60 milioni per gli anni 2021, 2022, 2023. Il nuovo “Decreto Calabria” inoltre assegna maggiori margini di manovra al commissario Occhiuto nella scelta e nella sostituzione del management aziendale: alla Camera infatti è stata confermata la norma per la quale “i commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi decadano, ove non confermati entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto”, ma con l’approvazione di un emendamento è stato disposto che «si fa espressamente salva la facoltà del commissario ad acta di nominare, in ogni caso, i direttori generali degli enti del servizio sanitario regionale”
È stata poi data autorizzazione all’Agenas di prorogare i contratti di lavoro flessibile a supporto dell’attività del commissario ad acta nel limite di 25 unità; è stata prevista la copertura nel limite di 256.700 euro per l’anno 2022 e di 577.500 euro per il 2023, utilizzando l’avanzo di amministrazione della stessa Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali; si è stabilito che “il personale non dirigenziale assunto dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) per supportare le attività dei commissari ad acta per l’attuazione dei piani di rientro dai disavanzi sanitari regionali, il quale è assegnato fino al 31 dicembre 2024, può essere destinato a operare anche presso il dipartimento Tutela della Salute, servizi sociali e socio-sanitari della “Azienda per il Governo del servizio sanitario della regione Calabria-Azienda zero”. Altra novità prodotta dalla conversione, l’emendamento che dispone il blocco dei pignoramenti nei confronti delle Asp fino a tutto il 2023, blocco che ritorna dopo che la Consulta aveva bocciato la precedente proroga al 2025. Ultima novità, infine, è la possibilità, per il commissario della sanità calabrese, di avvalersi della collaborazione dell’Agenzia delle entrate.