Adduci resta in carcere: interrogato ha risposto alle domande dei giudici

omicidio scorza 4aprile2022 auto

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Francesco Adduci, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha raccontato la sua verità dei fatti. Ha ribadito quello che già aveva già detto nell’aprile scorso ai Ros di Cosenza e cioè che il pomeriggio del 4 aprile aveva sentito Maurizio Scorza, chiamandolo telefonicamente per dirgli di venire a ritirare l’agnello e di essersi salutati fugacemente perchè era impegnato nella sala mungiture della sua azienda. Non ha visto come l’uomo che di li a poco sarebbe stato vittima di un agguato di mafia sia arrivato, ne di poter riferire cosa sia successo dopo che lo stesso Scorza era uscito dalla sua stalla. Per questo i suoi legali, Andrea Garofalo e Salvatore Sangiovanni del foro di Castrovillari, avevano chiesto la revoca della misura cautelare in carcere o una misura meno afflittiva. Ma ieri il Gip del tribunale di Catanzaro, Chiara Esposito, ha sciolto la riserva ed ha confermato che Adduci, accusato del duplice omicidio in concorso con l’aggravante della premeditazione nonchè del metodo mafioso e dell’agevolazione mafiosa, la misura cautelare in carcere. Ora si dovrà capire se la difesa del 56enne di Cassano elemento fondamentale, secondo la ricostruzione dei magistrati, per aver attirato Maurizio Scorza e la sua compagna magrebina nella trappola mortale che ha decretato la sua uccisione, ricorrà presso il Tribunale della Libertà.